Oggi i maggiori progressi delle tecnologie
hi-tech fanno riferimento non solo al settore dell’informazione, ma anche alle nanotecnologie, in quanto, queste, si basano su una fusione continua tra diversi rami della scienza moderna. Quindi
l’inter-, la
multi-, e la
trans-disciplinarietà risultano essere argomenti molto importanti.
La creatività, la sintesi, l'immaginazione e la capacità di costruire qualcosa di nuovo usando elementi già disponibili sono gli ulteriori requisiti che entrano in gioco. In tale direzione, il “
tinkering” come approccio relativamente nuovo può essere di estrema utilità pratica in un programma di studio.
In questo contesto i workshop organizzati offrono un ambiente di apprendimento innovativo per progettare strumenti didattici basati sul metodo "
tinkering" da utilizzare per una più completa conoscenza scientifica.
La metodologia “
tinkering” consente agli studenti di comprendere da soli la scienza, investigando strumenti, materiali ed esplorando i quesiti a cui sono interessati. È adatto sia per insegnare che per apprendere, visto che le tematiche nell’ambito STE(A)M offrono molte opportunità di ragionamento attraverso il "
making (fare)".
Sia il "
tinkering " che il "
making" supportano lo sviluppo della capacità del
problem solving innovativo coinvolgendo gli studenti in progetti concreti e creativi che combinano materie scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche.
Questo può garantire, non solo diverse abilità e modalità di realizzazione, generalmente da effettuarsi in classe, ma supporta gli studenti nella gestione reale della tecnologia, utilizzando oggetti tangibili, gestibili e regolabili in base alle attività da svolgere.